Attaccamento ansioso

Anche questa settimana continuiamo a lavorare insieme sull’ansia e tutte le sfaccettature di questa emozione!


Quando ci innamoriamo, speriamo che l’amore basti. Ma a volte non basta. A volte i problemi che portiamo in una relazione non nascono nella relazione stessa, ma molto prima. Nascono in silenzio, nell’infanzia, quando impariamo — spesso senza accorgercene — come stare vicini agli altri e come proteggerci dal dolore dell’abbandono.

Chi ha uno stile ansioso, di fronte a un piccolo ritardo o a una dimenticanza del partner, sente scattare una paura profonda: “E se non contassi davvero per te?” Ma invece di dirlo apertamente, prova a controllare ogni dettaglio.

Chi ha uno stile evitante, si protegge allontanandosi. Si chiude dietro una porta, dietro il telefono, dietro una frase muta. Eppure dentro sente lo stesso bisogno: “Vorrei che tu mi vedessi davvero.”

In terapia, queste persone hanno imparato a nominare ciò che prima si nascondeva dietro litigi quotidiani. Lui non è insensibile. Lei non è ossessiva. Sono solo due persone che hanno imparato, da piccoli, a difendersi nel modo in cui era possibile farlo.

Quando il bisogno viene detto — non con le urla, ma con il coraggio — qualcosa cambia. Il controllo lascia spazio alla connessione. Il silenzio si trasforma in presenza.

Non è una storia a lieto fine. È una storia vera. E quindi, una storia che insegna.

Pillole chiave della riflessione di oggi:

  • Lo stile ansioso controlla per paura di non contare.

  • Lo stile evitante si chiude per paura di essere invaso.

  • Dietro ai litigi quotidiani spesso ci sono bisogni antichi mai nominati.

  • Non serve giudicarsi: serve riconoscere il proprio schema.

  • Parlare dei propri bisogni con onestà può trasformare una relazione.

Tecnica utile:

Ogni sera, scrivi una frase che avresti voluto dire al partner/amic* ma che hai trasformato in controllo, silenzio o rabbia.

Traduci quel gesto in una frase vera, come:

• “Mi sono arrabbiata perché non hai risposto, ma in realtà volevo sapere se mi stavi pensando.”

• “Mi sono chiuso in camera, ma in realtà avevo paura di deluderti.”

Condividi anche solo una di queste frasi alla settimana, perché questo può essere un piccolo passo per tornare a parlarsi davvero.

Domanda su cui riflettere oggi:

Cosa sto cercando davvero quando alzo la voce o mi allontano?

Posso imparare a farmi vedere davvero, anche se fa paura.

*Questo contenuto fa parte della piattaforma Thatsos, uno spazio pensato per aiutarti a crescere, guarire, capirti davvero e stare meglio. Dentro la piattaforma troverai percorsi per esplorare le tue emozioni dall’ansia alla rabbia, tecniche per gestirle, articoli che ti faranno riflettere e un diario dove scrivere liberamente ciò che provi e come ti senti.