- Percorso Sos Reset
- Posts
- Ansia e insonnia
Ansia e insonnia
Giorno 14 del Percorso Sos.

Siamo riusciti, più o meno, a tenerlo sotto controllo. Durante il giorno, la frenesia e la routine ci hanno aiutato a non pensarci troppo, a mantenere le nostre ansie a bada con il conforto delle cose da fare. Ma ora che la notte è calata, ora che tutto è fermo e silenzioso, l’argine si rompe.
Se venisse scoperto, potremmo perdere il lavoro, la reputazione che abbiamo costruito con fatica. Potremmo non riuscire più a pagare il mutuo o l’affitto, essere costretti a una fuga umiliante. Il nostro partner potrebbe tradirci, lasciarci. Forse il nostro errore verrà reso pubblico, il nostro momento peggiore sarà esposto al giudizio altrui. Gli amici ci guarderanno con disprezzo, ogni tentativo di difesa si trasformerà in un’ulteriore condanna. Non troveremo mai più lavoro. Il nostro partner ci odierà. I nostri figli ci rinnegheranno. Saremo rovinati.
Questi pensieri non si presentano come possibilità lontane o ipotesi vaghe: alle tre del mattino sono certezze. La tensione cresce, minuto dopo minuto, fino a raggiungere un picco insostenibile. Siamo stati degli idioti. La nostra vita è un disastro. È insopportabile.
Nel tentativo disperato di sfuggire a questa sofferenza, ci alziamo, iniziamo a camminare avanti e indietro. Il pensiero si fa sempre più cupo. Forse dovremmo semplicemente farla finita. Non è dramma, è solo la logica conseguenza di questa notte interminabile. Forse dovremmo uscire a guidare per le strade deserte. O magari lasciarci andare in una curva e non pensarci più.
Per mezz’ora rimaniamo bloccati in questo inferno privato, uno che nessuno potrebbe mai immaginare osservando il nostro volto apparentemente sereno, il giorno dopo. Piangiamo, stringiamo la testa tra le mani, battiamo i pugni sul cuscino, ci inginocchiamo come in una preghiera rivolta a un dio in cui non crediamo più. Ma proprio quando la disperazione sembra non lasciare scampo, affiora un altro pensiero.
Non è un pensiero confortante. Non ci dice che tutto andrà bene. Non cerca di minimizzare la catastrofe. Piuttosto, ci invita a guardare oltre, a immaginare cosa potrebbe esserci dopo la distruzione. E se il peggio accadesse davvero? Se davvero perdessimo tutto? Il paesaggio sarà devastato, sì. Saremo umiliati, messi alla gogna, senza un lavoro, senza i soldi su cui contavamo. Ma – ed è qui che il pensiero si fa rivoluzionario – il sole sorgerà comunque.
*estratto dalla futura piattaforma di Thatsos
Stai trovando utile il Percorso SOS? Lascia qui una recensione che ci aiuterà a creare la futura piattaforma di Thatsos! Ci piacerebbe comprendere il valore che hai percepito, e gli aspetti che più ti sono piaciuti! (Così miglioreremo ancora per te):
Usa questa tecnica: Controlla la caffeina
Pronto per un po’ di saggezza… caffeinata?
Non si parla di rinunciare al caffè — ci mancherebbe! — ma di iniziare a scegliere con un pizzico di strategia quando e quanto berlo. Hai mai pensato che gestire bene la caffeina potrebbe aiutarti a sentirti più in equilibrio?
Spesso ne abusiamo per abitudine, per abitudine sociale o per stanchezza. Ma c’è un mondo affascinante che inizia quando scegli di essere consapevole: il mondo della caffeina con coscienza.
Ti suona familiare quel mix di agitazione, battito accelerato e fatica a dormire? Ecco, non è solo stress o ansia: potrebbe essere anche colpa del caffè. Sapere come la caffeina impatta sul sonno e sull’ansia è il primo passo per prenderne il controllo.
E ora arriva la parte più curiosa: provare ad alternare. Un espresso al mattino, un deca al pomeriggio. Un matcha se vuoi un boost più soft. Come ti fa sentire l’idea di rallentare senza rinunciare al rito? È un modo per coccolarti, non per punirti.
Inizia a notare i momenti d’oro, quelli in cui il caffè ti aiuta davvero — senza creare picchi inutili. Un caffè prima di una riunione importante? Ottimo. Ma magari no alle 17 se poi la notte giri nel letto.
Cosa succede se metti un po’ di attenzione in più al tuo calendario caffeinato? Come cambia la tua giornata se sei tu a decidere, e non la stanchezza o l’automatismo?
Essere consapevole della caffeina non vuol dire essere noioso, ma diventare maestro del tuo benessere. È un modo semplice (e gustoso) per aiutare il corpo e la mente a lavorare insieme, senza inciampare in attacchi di ansia o notti in bianco.
Allora, ci stai? Un sorso per la concentrazione, uno per la calma. E tu al comando.
Accetterò che il peggio possa accadere, ma che troverò un modo per fare pace con esso.