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Fallimento nel tempo
All’inizio brucia. Brucia perché il ricordo di com’era la nostra vita prima è ancora nitido. Brucia perché sappiamo esattamente cosa abbiamo perso: le notti in cui riuscivamo a dormire, gli inviti che arrivavano senza chiedere, le speranze che ci facevano guardare avanti senza paura.
All’inizio, il fallimento sembra una coincidenza sfortunata, una disgrazia che avremmo potuto evitare con un po’ più di attenzione, con un pizzico di fortuna in più. Ma poi, con il tempo, qualcosa cambia.
Ci accorgiamo che le ragioni di quella caduta non erano così esterne a noi. Non è stato solo il caso, non è stato solo il mondo crudele. Sono stati i nostri limiti, le nostre contraddizioni, le nostre paure. Quella parte di noi che, in fondo, era già lì da sempre, anche quando tutto andava bene. Solo che, in passato, nessuno le aveva ancora messe alla prova.
E allora la rabbia si trasforma piano piano in qualcosa di diverso: in una consapevolezza più amara, ma anche più onesta. Iniziamo a capire che il fallimento non è stato un errore di calcolo, ma una tappa quasi inevitabile del nostro modo di essere.
Poi succede un’altra cosa, ancora più sorprendente: iniziamo a dimenticare. Dimentichiamo come sarebbe dovuto andare tutto, dimentichiamo cosa significava essere sempre invitati, cercati, applauditi. I rimpianti si sbiadiscono, il confronto continuo con quella vita ideale perde forza.
Pillole chiave della riflessione di oggi:
Il dolore del fallimento è più forte quando il confronto con il passato è ancora vivo.
Con il tempo, il fallimento smette di sembrare solo un incidente e diventa uno specchio di chi siamo.
Dimenticare cosa “avrebbe dovuto essere” è parte del processo di guarigione.
Il vero apprendimento arriva quando smettiamo di voler essere qualcun altro.
Esiste una forma di vittoria che non assomiglia a quella che sognavamo, ma è reale.
Domanda su cui riflettere oggi:
Qual è la cosa che, senza questo fallimento, non avrei mai avuto il coraggio di guardare in faccia di me stesso?
Non sono definito da ciò che ho perso. Sono quello che ho trovato dentro di me, dopo la caduta.
*Questo contenuto fa parte della piattaforma Thatsos, uno spazio pensato per aiutarti a crescere, guarire, capirti davvero e stare meglio. Dentro la piattaforma troverai percorsi per esplorare le tue emozioni dall’ansia alla rabbia, tecniche per gestirle, articoli che ti faranno riflettere e un diario dove scrivere liberamente ciò che provi e come ti senti.