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Fallire fa parte del gioco
Oggi inizia una nuova settimana, e con questa inizia un nuovo tema: il fallimento.
Quante volte hai rinunciato a qualcosa per l’ansia di fallire?
Il fallimento, quando arriva, ci sembra un evento eccezionale. Un’anomalia inspiegabile che colpisce solo noi. Ci guardiamo intorno e vediamo solo storie vincenti: carriere brillanti, relazioni da copertina, famiglie felici, sorrisi fotogenici. E allora pensiamo: “Perché proprio io?”
Ma questa è una trappola. Il fallimento non è l’eccezione, è la regola non detta. Le vite degli altri non sono perfette. Sono solo più silenziose nei momenti di crisi. Ognuno cade, inciampa, rompe qualcosa.
Falliamo in tanti modi diversi:
Fallimento sentimentale – Innamorarsi di chi non ci vede, restare con chi ci consuma, rincorrere ideali che non esistono.
Fallimento lavorativo – Cercare stabilità e sentire il vuoto. Inseguire sogni e trovarsi senza nulla. Nessuno ci prepara al bivio tra ciò che ci dà da vivere e ciò che ci fa sentire vivi.
Fallimento reputazionale – Bastano pochi secondi per distruggere anni di rispetto.
Fallimento familiare – Ferire chi amiamo, perderci per strada. Non tutti i legami si riparano. A volte chiedere scusa non basta.
Fallimento storico – A volte non sbagliamo noi: cambia il mondo.
Fallimento della salute mentale – Quando la mente si spezza, tutto il resto vacilla. La stanchezza, l’ansia, la tristezza non sono colpe, ma ferite invisibili.
E poi c’è il fallimento più antico, quello di essere umani. Inciampiamo nei nostri desideri, nella pigrizia, nell’orgoglio. Non impariamo in fretta. Ripetiamo gli stessi errori. Eppure, questa è la nostra storia. Da millenni.
La verità è che nessuno è immune. Le vite più riuscite sono fatte di mille cadute. La forza non è evitare il fallimento: è riconoscerlo senza vergogna, condividerlo senza paura, usarlo per costruire qualcosa di nuovo.
Pillole chiave della riflessione di oggi:
Il fallimento non è raro, è universale.
Esistono molti tipi di fallimento: emotivo, professionale, sociale, personale.
I fallimenti spesso non si vedono da fuori, ma fanno parte della vita di tutti.
Il nostro dolore non è una colpa individuale, ma una condizione condivisa.
Tutti gli esseri umani sbagliano negli stessi modi da sempre.
Non siamo soli nelle nostre cadute.
Il vero problema non è fallire, ma pensare di essere gli unici a farlo.
Domanda su cui riflettere oggi:
In quale tipo di fallimento mi riconosco di più oggi? E se potessi parlarne senza paura, con chi lo farei?
Non sono solo nei miei errori. Ogni fallimento è anche una possibilità per cominciare da capo.
*Questo contenuto fa parte della piattaforma Thatsos, uno spazio pensato per aiutarti a crescere, guarire, capirti davvero e stare meglio. Dentro la piattaforma troverai percorsi per esplorare le tue emozioni dall’ansia alla rabbia, tecniche per gestirle, articoli che ti faranno riflettere e un diario dove scrivere liberamente ciò che provi e come ti senti.