Inizia il reset #1

Benvenuto nel tuo SOS Reset.

Questo percorso nasce per chi, come te, sente di essersi perso tra le corse quotidiane e vuole tornare a un equilibrio vero, non fatto di nuovi obiettivi ma di ascolto profondo.

Non è un elenco di consigli rapidi,

non si tratta di un altro impegno da aggiungere alla tua lista.

Questo è uno spazio che ti accompagnerà per sette giorni, passo dopo passo, per aiutarti a rallentare, a guardarti dentro, a capire cosa ti sta portando lontano da te e a ricostruire un ritmo che ti faccia respirare di nuovo.

Ogni giorno affronteremo insieme un tema, con riflessioni, tecniche e domande riflessive che ti aiuteranno in questo cambiamento.

Oggi iniziamo dal punto più importante, più intimo e introspettivo: fermarsi. Prima di ripartire, prima di pensare a cosa cambiare, c’è un momento in cui serve solo guardarsi dentro e dare un nome a ciò che si prova. È da qui che comincia ogni cambiamento che dura.

Inizia il reset #1

Ci sono momenti in cui la vita sembra chiederti solo di andare avanti. 

Ti svegli e già pensi a cosa devi fare, a chi devi rispondere, a ciò che non puoi permetterti di dimenticare. Ogni giorno aggiunge qualcosa: un impegno, una responsabilità, una preoccupazione. E quasi senza accorgertene inizi a vivere in una corsa continua.

In quella corsa succede una cosa sottile, a cui nemmeno fai caso: smetti di chiederti come stai davvero. Ti rispondi con frasi automatiche “bene, dai, si va avanti” e intanto dentro si accumula qualcosa che non riesci a nominare. Una stanchezza che non è solo fisica. Un senso di disconnessione da te stesso. Come se stessi funzionando, ma senza sentirti più vivo.

Fermarsi in questo stato può sembrare un lusso che non puoi permetterti. Ti sei abituato a credere che la soluzione sia aggiungere: nuovi obiettivi, nuove strategie, nuove cose da fare. Ma forse l’unico vero passo avanti, oggi, è togliere. Fermarti. Smettere di rincorrere e concederti il silenzio di cui hai bisogno.

Molti vedono questo come una debolezza, come un modo di arrendersi, ma non è così, per niente. Significa riconoscere che non puoi costruire un equilibrio sopra un terreno instabile. Che prima di muovere un altro passo serve guardare dove sei, accorgerti di quanta fatica hai fatto e di cosa ti sta davvero mancando.

Spesso viviamo anni senza fermarci un momento a domandarci: chi sono diventato? cosa mi sta consumando? Quali parti di me ho lasciato indietro per stare al passo con tutto il resto? Sono domande che possono fare paura, ma che aprono una porta importante: quella verso la consapevolezza.

Per questo oggi non ti chiediamo di risolvere niente. Ti chiediamo solo di ascoltarti. Di dare un nome alle emozioni che trovi: anche se sono confuse, anche se fanno male, anche se non hanno ancora un senso chiaro.

Fermarsi e guardarsi dentro è scegliere di non ignorarti più. È la base su cui potrai ricostruire forza e chiarezza.

Questo è l’inizio del tuo Reset: un luogo sicuro in cui tornare a essere presente a te stesso. Prima di pensare a come cambiare, prima di cercare nuove risposte, oggi ti invitiamo semplicemente a sentire chi sei in questo momento.

Non avere fretta di capire o sistemare tutto. Sii presente. Concediti lo spazio che non ti sei dato da troppo tempo. Da qui inizia il cambiamento vero.

Tecnica del giorno:

Prenditi dieci minuti in un luogo tranquillo, senza telefono né distrazioni. Siediti comodo, chiudi gli occhi se ti va. Respira lentamente, senza cercare di controllare il respiro: lascia che entri ed esca da solo.

Immagina che dentro di te ci sia una stanza silenziosa, un luogo che non visiti da tempo. È uno spazio in cui nessuno può giudicarti, dove puoi essere sincero senza filtri. Visualizza questa stanza: può essere una casa, un giardino, un angolo sicuro. Non importa come appare, basta che tu possa sentirti al riparo.

Quando senti di esserci entrato, fai una semplice domanda a te stesso:

“Come stai, davvero?”

Non cercare di dare una risposta bella o logica. Lascia che arrivino parole, immagini, sensazioni. Potrebbe esserci confusione, rabbia, stanchezza, sollievo. Accogli tutto, anche ciò che non vorresti sentire. Non devi risolverlo. Devi solo riconoscerlo.

Se ti aiuta, puoi prendere un quaderno e scrivere quello che emerge, senza pensare alla forma: frasi spezzate, parole singole, pensieri caotici. Non serve avere coerenza; serve lasciare che ciò che è dentro trovi un posto fuori.

Quando senti che qualcosa si è chiarito — anche solo un’emozione nominata — torna al respiro. Inspira profondamente, espira lentamente, come per dire a te stesso: “Ti vedo, ti sto ascoltando.”

Non aspettarti una trasformazione immediata. Questo esercizio non serve a cambiare tutto oggi; serve a ristabilire un contatto. Ogni volta che ti senti perso, puoi tornare in quella stanza interiore e chiederti di nuovo: “Come sto davvero?”.

Domanda su cui riflettere oggi:

Se potessi scrivere una frase che descrive con sincerità come ti senti adesso — senza dover apparire forte, senza minimizzare, senza aggiustare nulla — quale sarebbe?

E se vuoi migliorare la tua salute mentale e lavorare sul tuo benessere puoi farlo qui. 

Domani affronteremo un altro step insieme

Guarderemo indietro per capire come sei arrivato qui.


Imparerai a rileggere la tua storia recente, a riconoscere i momenti che ti hanno fatto perdere equilibrio o forza e a dare un senso a ciò che oggi senti.


Sarà un lavoro delicato ma importante: capire quando hai iniziato a mettere te stesso in secondo piano è il primo passo per tornare a darti spazio.


Preparati a incontrare te stesso attraverso la tua storia: non per giudicarti, ma per iniziare a ritrovarti.