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L'ansia aumenta in estate?
C’è qualcosa di profondamente paradossale nell’estate.
Ce la vendono da sempre come il momento più felice dell’anno.
La stagione della libertà, delle giornate leggere, delle pause meritate.
Il tempo in cui tutto dovrebbe andare bene, perché hai tempo, perché c’è il sole, perché puoi riposare.
Eppure… per tante persone, è proprio durante l’estate che l’ansia si fa più forte.
Come se, nel silenzio che arriva quando tutto rallenta, emergesse tutto quello che hai tenuto dentro nei mesi precedenti.
Durante l’anno, le giornate sono piene, la routine tiene a bada i pensieri.
Poi arriva luglio, il tempo si dilata, il rumore del mondo si abbassa…
E ti ritrovi lì, solo con te stesso, con la testa che gira, il cuore che batte forte e quella sensazione confusa di disagio che non sai spiegarti.
Lo psicologo canadese John Eastwood ha parlato di “ansia da inattività” (2012): una forma di malessere psicologico che emerge quando perdi gli stimoli esterni e vieni costretto a sentire quello che c’è dentro.
In pratica: meno fai, più pensi. E più pensi, più rischi di perderti in loop mentali difficili da gestire.
In estate mancano i punti fermi.
Non ci sono orari, non ci sono scadenze.
E, anche se suona strano, la libertà assoluta può spaventare.
Perché il cervello ama la prevedibilità. Le abitudini ci tengono al sicuro.
Senza struttura, spesso arriva una sensazione di smarrimento. E, in chi è predisposto all’ansia, può trasformarsi in disagio o in veri e propri attacchi di panico.
A questo si aggiungono altri fattori:
Il caldo eccessivo può amplificare la sensazione di oppressione, accelerare il battito cardiaco e farci percepire il corpo come “fuori controllo” – scatenando sensazioni simili all’ansia.
I social media, in questo periodo più che mai, sembrano un grande teatro di felicità forzata.
Tutti sembrano in vacanza, felici, abbronzati, circondati da amici.
E se tu non ti senti così, il confronto può diventare crudele.Il tanto atteso tempo libero può mettere a nudo una verità difficile da guardare: non sempre abbiamo costruito una vita che ci faccia stare bene davvero.
E quando non lavoriamo, quando smettiamo di correre… la mancanza di senso può diventare evidente.
E la cosa più ingiusta è che, mentre soffri, ti senti anche in colpa.
Perché pensi che “non dovresti stare così”. Che c’è qualcosa di sbagliato in te.
Che sei l’unico a non saper godere dell’estate. M fidati, non lo sei.
Solo che nessuno ce lo ha mai spiegato.
Nessuno ci ha mai detto che è normale non sentirsi in vacanza dentro, anche se fuori è estate.
Che la felicità non si accende a comando.
E che anche quando tutto sembra calmo, dentro di te possono esserci tempeste.
Pillole chiave della riflessione di oggi:
L’estate, nonostante l’apparenza, non è sempre un periodo sereno per tutti: il rallentamento esterno può far emergere disagi interiori.
Esiste una condizione chiamata “ansia da inattività” (John Eastwood), che colpisce quando mancano stimoli e distrazioni.
La mancanza di routine e punti fermi può generare spaesamento e ansia, soprattutto in chi è predisposto.
Il caldo può accentuare i sintomi fisici dell’ansia (tachicardia, stanchezza, senso di oppressione).
I social media amplificano il confronto, facendoti sentire “sbagliato” se non vivi un’estate perfetta.
L’estate può diventare un’opportunità per ascoltarti, se smetti di combattere l’ansia e inizi a darle spazio con gentilezza.
Tecnica utile:
Questa non è una vera è propria tecnica, ma è il nostro modo per aiutarti a gestire quest’ansia.
Abbiamo creato per te la Thatsos Challenge: una challenge di 7 giorni per aiutarti a gestire l’ansia e gli attacchi di panico.
Per partecipare di basta accedere nella piattaforma su thatsos.com con la prova gratuita (senza carta di credito) , anche questa di 7 giorni, valida fino a lunedì 28 luglio.
Non è solo un requisito, ma sarà uno strumento fondamentale per il percorso insieme.
Pronto?
Domanda su cui riflettere oggi:
E se l’estate non fosse il tempo della felicità, ma il momento in cui posso finalmente ascoltarmi?
Per stare meglio, devo comprendere dipiù sulla mia ansia.