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L'ansia non finisce mai
Come si può fermare

C’è una promessa sottile e ingannevole che accompagna molte delle nostre ansie.
Un’illusione che ci fa resistere, aspettare, stringere i denti:
"Quando finirò l’università…"
"Quando troverò un lavoro stabile…"
"Quando incontrerò la persona giusta…"
"Quando avrò una casa tutta mia, una routine, un equilibrio… allora smetterò di avere ansia."
Eppure, quel momento tanto atteso sembra non arrivare mai.
O, peggio ancora, arriva… ma non porta la pace che ci aspettavamo.
Perché l’ansia non ha una causa singola.
È una compagna invisibile, che nel tempo può cambiare forma, ma trova sempre il modo di tornare.
Ci illudiamo che finirà quando avremo sistemato una parte della nostra vita. Ma poi… si infiltra da un’altra parte.
Quando il lavoro c’è, ecco la paura di perderlo.
Quando la relazione è stabile, arriva il terrore di rovinarla.
Quando va tutto bene… è proprio lì che inizia la paura che qualcosa vada storto.
È come se l’ansia non volesse che ci rilassassimo mai.
Come se si mettesse esattamente tra noi e ciò che dovremmo riuscire a godere:
Una giornata di sole. Un momento con i nostri figli. Una passeggiata. Una domenica di calma.
E allora viene da chiedersi:
Perché noi?
Perché alcuni sembrano vivere leggeri, e noi invece sempre col cuore stretto, pieni di dubbi, allerta, pensieri che tornano?
Non c’è una risposta semplice. Ma c’è una verità scomoda e liberatoria insieme:
l’ansia potrebbe essere una costante. Non un nemico da sconfiggere, ma qualcosa con cui imparare a convivere.
Non vederla come una rassegnazione, ma nel senso di non delegare la nostra serenità a un futuro immaginato.
Nel senso di smettere di aspettare il giorno in cui non avremo più paura.
Perché la serenità non è l’assenza di ansia, ma è la capacità di vivere anche quando lei c’è, senza lasciarle tutto lo spazio, senza darle tutto il potere.
E allora il lavoro vero, oggi, non è quello di combattere l’ansia.
È quello di fare spazio a noi stessi, nonostante l’ansia..
Pillole chiave della riflessione di oggi:
L’ansia spesso si traveste da “problema da risolvere”, ma può essere una compagna di vita, non un nemico da eliminare.
Cambiano i contenuti, ma il meccanismo ansioso resta: ciò che ci preoccupava ieri sparisce, ma oggi è già rimpiazzato da qualcos’altro.
L’attesa di un momento in cui “finalmente saremo tranquilli” ci blocca nel presente, ci impedisce di vivere.
Accettare che l’ansia possa tornare è un passo di maturità emotiva, che ci permette di non esserne travolti ogni volta.
La chiave non è eliminare l’ansia, ma imparare a starci dentro, lasciandole meno spazio possibile nella nostra giornata.
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Domanda su cui riflettere oggi:
Cosa succederebbe se smettessi di aspettare il giorno in cui l’ansia sparirà… e iniziassi a costruire una vita che può andare avanti anche quando lei c’è?
Anche se oggi l’ansia è con me, io resto. Io respiro. Io continuo. Non è lei a definirmi.💜
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