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Le discussioni possono farci paura
Litigare non è un fallimento. È un fatto.
Ogni coppia (che sia d’amore, amicizia…) discute, si fraintende, si urla addosso. E in quei momenti, la rabbia e l’ansia prendono il controllo:
non riusciamo a pensare con lucidità, sentiamo il battito accelerare, la pelle pizzica, il corpo si chiude.
Non stiamo solo discutendo: ci stiamo difendendo da un pericolo invisibile.
Ogni litigio tocca nervi scoperti.
Dietro ogni “non mi ascolti mai” c’è un “ho paura di non contare niente per te”.
Dietro ogni “sei sempre così distante” c’è un “mi sento solo anche quando sei qui”.
Ma tutto questo non lo diciamo.
Gridiamo, invece. Sbuffiamo. Puntiamo il dito.
Quando l’ansia ci assale durante una discussione, la mente non cerca comprensione: cerca salvezza.
E allora attacca o scappa.
Aumentiamo il volume.
Chiudiamo la porta.
Ignoriamo.
Oppure cerchiamo di spiegare ancora e ancora, nella speranza di essere finalmente capiti.
Il dramma è questo: desideriamo vicinanza, ma finiamo per aumentare la distanza.
E ci odiamo per questo.
Ci svegliamo la mattina dopo con la gola secca, il cuore pesante, il rimorso per le parole dette (o non dette).
Ma la verità è che non siamo sbagliati.
Siamo solo spaventati.
Imparare a discutere in modo meno distruttivo è un regalo che possiamo fare alle nostre relazioni, ma anche alla nostra ansia.
Pillole chiave della riflessione di oggi:
Litigare è spesso una richiesta nascosta di amore e conferma.
L’ansia durante i litigi deriva dal timore profondo di non essere visti o compresi.
Evitare i conflitti non risolve il problema, lo amplifica in silenzio.
Dietro ogni scatto di rabbia o chiusura c’è una ferita invisibile che chiede attenzione.
Discutere bene è un’abilità che si impara, non un talento innato.
Tecnica utile:
Nel bel mezzo di un litigio, prenditi una pausa consapevole.
Non fuggire, non ignorare. Basta dire:
“Aspetta. Sto iniziando a sentirmi sopraffatto. Ho bisogno di dieci minuti per calmarmi e tornare a parlarti con rispetto.”
In quei dieci minuti:
Respira profondamente
Cammina o scrivi quello che stai provando
Ripeti a te stesso: “Non è il nemico. Sto cercando connessione.”
Spesso, una distanza momentanea salva il legame.
Domanda su cui riflettere oggi:
Cosa sto davvero cercando di dire quando mi arrabbio nelle discussioni?
Anche quando litigo, sto cercando amore. Posso imparare a chiederlo senza farmi male.
*Questo contenuto fa parte della piattaforma Thatsos, uno spazio pensato per aiutarti a crescere, guarire, capirti davvero e stare meglio. Dentro la piattaforma troverai percorsi per esplorare le tue emozioni dall’ansia alla rabbia, tecniche per gestirle, articoli che ti faranno riflettere e un diario dove scrivere liberamente ciò che provi e come ti senti.