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Oltre il people pleasing
Ci sono persone che non sanno dire di no, che sorridono anche quando dentro sentono il gelo, che si scusano prima ancora di aver sbagliato.
Sembrano gentili, accomodanti, sempre disponibili. Ma dietro quella calma apparente si nasconde spesso un’ansia feroce: l’ansia di non essere amati se non a patto di compiacere.
Per chi è cresciuto dovendo meritare l’affetto, ogni relazione è una performance. Non ci si può permettere di disturbare, di deludere, di dire qualcosa di scomodo. Ogni disaccordo potrebbe essere una minaccia, ogni difetto un motivo per essere abbandonati.
E così si sviluppa il people pleasing, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa: una strategia di sopravvivenza appresa troppo presto, in risposta a un amore condizionato e incostante.
L’ansia di fondo è quella di essere sbagliati.
Non abbastanza intelligenti, non abbastanza simpatici, non abbastanza bravi.
Questa voce nella testa dice: “Se ti mostri per quello che sei davvero, se dici cosa pensi, se ti esponi… verrai rifiutato.”
Allora sorridiamo quando vorremmo protestare. Accettiamo quando vorremmo scappare. Offriamo il nostro tempo, la nostra energia, persino il nostro corpo… per essere accettati.
Ma il prezzo è altissimo: ansia cronica, senso di vuoto, esaurimento.
Perché questa maschera è una prigione. E ogni giorno ci chiede di ignorare i nostri bisogni, i nostri limiti, i nostri desideri.
Per uscire da questa dinamica, serve una nuova convinzione: il tuo valore non dipende da quanto sei utile, gentile o accomodante. Dipende dal fatto che esisti.
Pillole chiave della riflessione di oggi:
Il people pleasing nasce spesso da un’ansia profonda: la paura di non essere amati se non si è perfetti.
Questa dinamica ha origine in infanzie in cui l’amore era condizionato.
Il bisogno di piacere a tutti non è un tratto del carattere.
L’ansia da prestazione sociale diventa cronica quando non impariamo mai a dire “basta”.
Possiamo iniziare a liberarci scegliendo di restare fedeli a noi stessi, anche quando significa dispiacere agli altri.
Tecnica utile:
Allenati ogni giorno a dire un piccolo “no”. Non serve partire dalle grandi cose.
Inizia da qualcosa di semplice: rifiutare un favore che non vuoi fare, dire che sei stanco, chiedere tempo per rispondere.
Poi, respira.
L’ansia salirà. Non cercare di scacciarla: ascoltala, accoglila. E ripetiti: “Non sono cattivo se non accontento tutti. Sono vero.”
Più pratichi, più diventa naturale.
Domanda su cui riflettere oggi:
Cosa succederebbe se, oggi, deludessi qualcuno e rimanessi comunque dalla mia parte?
Non devo meritare l’amore degli altri. Posso iniziare a meritare il mio.
*Questo contenuto fa parte della piattaforma Thatsos, uno spazio pensato per aiutarti a crescere, guarire, capirti davvero e stare meglio. Dentro la piattaforma troverai percorsi per esplorare le tue emozioni dall’ansia alla rabbia, tecniche per gestirle, articoli che ti faranno riflettere e un diario dove scrivere liberamente ciò che provi e come ti senti.