Ragioni per vivere

Quando stiamo bene, non ci chiediamo ogni giorno perché valga la pena vivere. L’amore per la vita sembra spontaneo, naturale, quasi scontato. Ma basta che qualcosa dentro di noi si spezzi, e quella certezza si dissolve come nebbia al sole. Un disturbo mentale non è solo sofferenza: è perdita di senso. È smarrire, spesso senza accorgersene, ciò che ci teneva legati alla vita.

Ci accorgiamo solo nel dolore che la nostra vitalità si appoggiava su elementi precisi: la compagnia di qualcuno, il piacere del nostro lavoro, una certa immagine di noi stessi, il corpo che funzionava, la mente che ci sembrava solida. Quando uno di questi pilastri crolla, non è solo una parte della vita a mancare: sembra che venga giù tutto. E allora vivere diventa uno sforzo meccanico. Ci alziamo, mangiamo, parliamo. Ma dentro c’è solo vuoto. Non sempre si arriva a desiderare la morte. Ma nemmeno si può dire di essere ancora davvero vivi.

In questi momenti, non serve una lezione, serve una presenza. Qualcuno che non abbia fretta di curarci, ma sappia restare. Che sappia ascoltare il nostro silenzio, più che riempirlo di frasi fatte. Perché non si guarisce da soli. Quando il dolore è troppo, ci serve un’altra mente accanto, per aiutarci a rimettere in ordine la nostra.

Ma c’è una verità che può accompagnarci, anche nel buio: ci sono sempre nuove ragioni da trovare. Non saranno le stesse di prima. Come l’acqua che trova nuove strade, anche noi dovremo riscrivere le nostre. Cambieranno i legami, i sogni, le priorità. Dovremo perdonarci, lasciare andare ambizioni che non ci somigliano più, accettare la nostra mente per com’è, non per come dovrebbe essere.

E quando, piano piano, ritroveremo una nuova lista – anche piccola, anche fragile – di cose che ci fanno restare, allora sapremo di essere tornati. Ma questa volta con consapevolezza. Questa volta, avremo scelto la vita.

Pillole chiave della riflessione di oggi:

  • Un disturbo mentale spesso si manifesta come perdita di senso, non solo come tristezza.

  • Le nostre ragioni per vivere sono reali, ma spesso silenziose, finché non vengono meno.

  • Durante una crisi, non bastano parole logiche: serve empatia, presenza e ascolto profondo.

  • Guarire significa riscrivere la propria storia, trovare nuovi significati e priorità.

  • La mente non guarisce in linea retta: serve tempo, accettazione e tanta gentilezza.

  • Scegliere la vita dopo una crisi significa viverla con maggiore profondità e gratitudine.

  • Chi torna dal buio ha costruito le proprie ragioni per vivere, non le ha ereditate.

  • Anche una lista minima di motivi per restare può essere un’ancora potente.

Domanda su cui riflettere oggi:

Quali piccoli gesti, luoghi o persone hanno reso la mia vita degna di essere vissuta, anche nei momenti più duri?

Non ho bisogno di un motivo perfetto per vivere. Ne basta uno vero. E posso trovarlo, o riscriverlo, ogni giorno.

*Questo contenuto fa parte della piattaforma Thatsos, uno spazio pensato per aiutarti a crescere, guarire, capirti davvero e stare meglio. Dentro la piattaforma troverai percorsi per esplorare le tue emozioni dall’ansia alla rabbia, tecniche per gestirle, articoli che ti faranno riflettere e un diario dove scrivere liberamente ciò che provi e come ti senti.